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Trento, 28 luglio 2022
NO AL BACINO IDRICO ALLE VIOTE PER L’INNEVAMENTO ARTIFICIALE
Interrogazione a risposta scritta presentata da Lucia Coppola
consigliera provinciale/regionale Gruppo Misto/Europa Verde

Si torna a discutere della realizzazione di un bacino idrico alle Viote per l’innevamento artificiale. Idea fortemente voluta da Trento Funivie che ha incontrato la contrarietà delle Asuc, delle associazioni ambientaliste e di coloro che amano il Monte Bondone.

Si torna a parlare di sviluppo sciistico del Monte Bondone cavalcando controcorrente l’assurdità di investire a basse quote. Siamo proprio sicuri che investire in innevamento in zone che sotto i 2000 metri sono molto a rischio dal punto di vista degli sport invernali a causa dei cambiamenti climatici sia una buona idea? Come la mettiamo con la crisi idrica?

Non dimentichiamo inoltre l’alta valenza ambientale delle Viote, il suo ecosistema fragile e delicato, una zona umida complessa, la cui origine viene fatta risalire all’intorbamento di un vasto lago che si è formato nel suolo morenico lasciato dalle glaciazioni. Tuteliamo la sua splendida vegetazione, con specie protette di grande valore naturalistico, il pregiato Orto Botanico che non coltiva solo specie alpine ma anche fiori e piante tipiche delle altre catene montuose più importanti, Himalaya, Ande, Montagne Rocciose.

Le praterie, i pascoli che producono pregiata fienagione, utilissima anche a livello curativo; le specie animali caratteristiche di quella zona, anfibi, coleotteri, tritoni, volpi, ungulati, urogalli.

Le Viote sono una riserva naturale che per la sua originalità, bellezza e ricchezza di opportunità basta a se stessa. Un ecosistema che si sostiene e che regala in tutte le stagioni un ventaglio di opportunità e meraviglie incomparabili agli umani rispettosi e amanti della montagna non sfruttata e non abusata.

Questi luoghi speciali non dovrebbe essere oggetto di trattativa privata!

Già il monte Bondone subisce durante la stagione invernale un attacco pesante: si pensi alla musica sparata a chiodo, all’illuminazione eccessiva in notturna, al disturbo conclamato di specie protette come i galli cedroni, al carosello delle auto e all’inquinamento dei tubi di scappamento, ai parcheggi ovunque.

Certo le attività umane, in primis il turismo cosiddetto dolce, devono avere un ruolo importante anche nelle aree protette, nella famosa Rete delle Riserve che tutto dovrebbe contemplare, rispetto, tutela, attività antropiche, benessere delle persone e anche degli animali, esseri senzienti. Economia e sostenibilità possono andare a braccetto. I turisti ne danno molteplici segnali, essendo spesso più avanti delle istituzioni.

Le alternative ci sono e dobbiamo prepararci per tempo. Per esempio incentivando attività sportive non energivore, non impattanti e non inquinanti, che non sconvolgano il paesaggio, rispettando anche chi la montagna la cammina, col passo lento e cadenzato che consente di ammirare la meraviglia di quei luoghi.
Scarsa lungimiranza, miopia politica e rincorsa del profitto a tutti i costi rischiano di apportare danni irreparabili ad un territorio unico e prezioso. Siamo ancora in tempo per fermarci.

Tutto ciò premesso

interrogo il Presidente della Provincia di Trento per chiedere se intende:

– farsi portavoce presso i Comuni interessati della necessità di non intervenire con un bacino artificiale nella naturalità di un ecosistema che basta a se stesso ed è ora in equilibrio;

– salvaguardare la bellezza e l' unicità del paesaggio delle Viote;

– valutare che il turismo invernale sta prendendo altre vie rispetto a quelle tradizionalmente note (sci da discesa) che necessitano di un grande spreco di acqua per l' innevamento artificiale;

– consentire uno sviluppo ecosostenibile, e in tutte le stagioni, del Monte Bondone, favorendo attività sportive e ricreative rispettose delle peculiarità di questa meravigliosa montagna, ascoltando i bisogni di un turismo più lento, meno invasivo e impattante sulla bio diversità animale e vegetale;

– ascoltare le giuste e pertinenti osservazioni delle Asuc, delle Circoscrizioni coinvolte e delle associazioni ambientaliste che ben conoscono il Monte Bondone e il modo di viverlo a pieno in modo rispettoso e secondo una visione adatta ai tempi che corrono.

 

      Lucia Coppola

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